sabato 30 agosto 2014

Confettura di pesche

Sbucciate, snocciolate e tritate delle pesche molto mature, mettetele in una pentola capiente, aggiungete lo zucchero di canna e il succo di limone. Mettete la pentola sul fuoco, portate il composto ad ebollizione e con un ampio cucchiaio togliete la schiuma che si formerà in superficie. Mescolate e lasciate che la marmellata continui a cuocere addensandosi.
Quando avrà raggiunto la giusta consistenza toglietela dal fuoco e versatela ancora calda in vasetti di vetro sterilizzati, mettete il coperchio e girateli a testa in giù, affinché il calore della marmellata possa creare un sigillo ermetico.

venerdì 29 agosto 2014

Fichi secchi

Custodisco il ricordo di mani pazienti che in calde giornate estive rigiravano i fichi sui cannizzi, di mani sapienti che una volta essiccati i frutti li farcivano con mandorle e li premevano con forza ad altri fichi per farli “cucchiare” (accoppiare). Un ricordo che ha un odore ben preciso, forte ed intenso, tanto familiare quanto nostalgico.
Per la preparazione di queste dolci leccornie, da gustare nelle lunghe sere d’inverno, occorrono fichi ben maturi ma sodi, mandorle tostate e alloro.
Lavate i fichi (rigorosamente biologici), tagliateli a metà nel senso della lunghezza, lasciandoli attaccati alla base e disponeteli su un “cannizzo” (stuoie di canne che permettono ai fichi di ventilare ed essiccarsi). Copriteli con un tessuto leggero per proteggerli dagli insetti e lasciateli essiccare al sole, avendo l’accortezza di rigirarli, ora da un lato ora dall’altro, almeno una volta al giorno. La sera e durante gli improvvisi temporali estivi ritirateli in casa per evitare che possano prendere umidità.
Trascorse circa due settimane, quando i fichi saranno completamente essiccati, portate a bollore dell’acqua  ed immergete i fichi per qualche secondo, questo consentirà sia di eliminare eventuali impurità che ammorbidire i frutti per poterli farcire e “cucchiare” facilmente, infine asciugateli. Nel frattempo fate tostare le mandorle.
Aprite e stendete bene un fico, disponete due mandorle tostate all’interno, coprite con un altro fico e premete forte per farli accoppiare (come in foto).  Mettete i fichi in una teglia e fate cuocere in forno caldo a 180°, fino a quando non avranno un bel colore dorato. Durante la cottura i fichi tenderanno a gonfiarsi leggermente e questo li farà staccare, pertanto, una volta sfornati premete di nuovo per farli aderire bene facendo attenzione a non scottarsi.
Fate raffreddare e conservate in barattoli di vetro sterilizzati, alternando fra i fichi alcune foglie di alloro.


martedì 26 agosto 2014

Wind Chime




Qualche giorno fa, mentre raccoglievo conchiglie sulla battigia, ho avuto la fortuna di trovare un meraviglioso bastone sinuoso, osservandolo ho notato che la lunga esposizione agli agenti atmosferici aveva creato dei buchi. Ho subito pensato che sarebbe stato perfetto per un “wind chime”. 
Per la realizzazione ho avvolto un po’ di spago alle estremità del bastone ed ho creato un laccetto per poter appendere il sonaglio, ho diviso poi lo spago rimanente in 4 fili e li ho fissati al bastone facendoli passare nei buchi già presenti.  
Mi piaceva l’idea di personalizzare il carillon, così su un foglio di compensato ho disegnato le sagome di alcuni animali marini che ho poi ritagliato con un seghetto da traforo. Con l’aiuto di un trapano ho fatto un forellino alle conchiglie e alle sagome che infine ho fissato allo spago con un nodo.


Vi assicuro che poche cose sono più rilassanti del suono di un sonaglio a vento in una tranquilla sera d’estate.

domenica 17 agosto 2014

Orecchiette



Alcuni studiosi ritengono che le origini delle orecchiette vadano cercate nella zona provenzale francese, dove fin dal Medioevo si produceva una pasta simile che sarebbe stata poi diffusa in tutta la Puglia durante la dominazione angioina.
Un grosso dilemma è se esista qualche differenza tra orecchiette e chiancaredde.
Secondo qualcuno si tratterebbe, infatti, di due differenti formati di pasta, in quanto le chiancaredde avrebbero una forma più piatta e più grande, ricordando appunto la forma delle "chiancaredde", quelle sottili lastre di pietra utilizzate per la copertura conica dei trulli. Secondo altri, invece, il nome deriverebbe dal fatto che in passato l’impasto veniva fatto proprio sulle chianche anzichè sulla spianatoia.
Per me si tratta dello stesso tipo di pasta, ho sempre sentito le mie nonne utilizzare i due termini come sinonimi.
Per la realizzazione ponete la farina a fontana sulla spianatoia, versate nella cavità centrale l’acqua tiepida e cominciate ad impastare, aggiungendo man mano altra acqua fino ad ottenere una pasta consistente ed elastica che lascerete riposare per 10 minuti coperta da un canovaccio. Noterete che tra gli ingredienti non è indicato il sale, perché generalmente la cottura avviene in acqua salata.
Prendete un pezzo di pasta ed allungatelo formando un bastoncino, con un coltello, possibilmente a lama liscia, tagliate il primo tocchetto e con la punta del coltello lo trascinate verso di voi (la pasta si arriccerà su se stessa), con un gesto rapidissimo rivoltate l’orecchietta aiutandovi o con un dito (come si vede in foto) o con il coltello (per i più esperti).
Con le dosi indicate verrà una grande quantità di orecchiette che potrete far essiccare e conservare in un sacchetto per alimenti riposto in un luogo asciutto.
Il condimento ideale è con cime di rapa, ma va benissimo anche sugo di pomodoro.

mercoledì 13 agosto 2014

Ganesh and the Supermoon


Ganesh nella religione induista è comunemente considerato il figlio di Shiva e Parvati, considerato come il signore del buon auspicio e in grado di rimuovere ogni ostacolo. È invocato all’inizio di preghiere e cerimonie religiose, ma anche adorato in molte occasioni laiche, soprattutto all’inizio di imprese importanti.
Per la realizzazione di questa statuina ho utilizzato della pasta di mais che ho colorato con un vecchio fondotinta, una volta asciutta l’ho dipinta con colori acrilici ed infine verniciata.
Il caso ha voluto che terminassi la sua creazione con l’arrivo della superluna.
Una leggenda, infatti, narra che una sera Ganesh mangiò una grande quantità di dolci, sentendosi appesantito decise di fare una passeggiata in sella al suo topo. All’improvviso il topo inciampò su un serpente e Ganesh cadde a terra, il pancione si ruppe e fece fuoriuscire tutti i dolcetti. Ganesh afferrò il serpente e ne fece una cintura per contenere lo stomaco nel quale aveva riposto nuovamente tutti i dolcetti.
Guardando questa scena la luna esplose in una forte risata. Ganesh, risentito, si tolse una zanna e la lanciò contro la luna, allo stesso tempo, pronunciò una maledizione facendo da quel momento sparire la luna ed impedendole di mostrare il suo volto. A quel tempo la luna splendeva ogni notte, così spaventata dalla maledizione chiese subito perdono. Ganesh si mostrò indulgente, tuttavia, la maledizione non poteva essere eliminata ma solo attenuata. Decise, allora, che alla luna non sarebbe stato permesso di brillare ogni notte come faceva prima, ma sarebbe stata condannata a crescere e calare gradualmente con cicli di 15 giorni, terminando ciascuno di questi periodi con luna piena e luna nuova.

domenica 10 agosto 2014

Sail away



Respirando a pieni polmoni il profumo della brezza marina ed ascoltando il suono dei flutti che si infrangono contro gli scogli, la mia vena creativa ha dato vita a due barchette pronte a salpare verso terre lontane.

La realizzazione è molto semplice, per lo scafo ho utilizzato un bastoncino ed ho praticato un foro nella parte centrale in cui ho incollato un altro bastoncino più lungo e più sottile per creare l’albero.

Ho cucito delle vele di stoffa e con del cotone le ho fissate all’albero e allo scafo. 

Bon voyage!


mercoledì 6 agosto 2014

Confettura di fichi




Lavate accuratamente i fichi e privateli della buccia (io ho utilizzo fichi del mio orto, assolutamente biologici, e non li ho sbucciati). Tagliateli e metteteli in una terrina aggiungendo il succo e la buccia grattugiata di un limone. Mettete a cuocere a fiamma bassa fino a quando il composto non accennerà ad addensarsi. Terminata la cottura riempite i barattoli precedentemente sterilizzati, chiudeteli e capovolgeteli.

Ho voluto provare due varianti di questa confettura, con le stesse dosi ho aggiunto al termine della cottura 150 g di mandorle pelate, tostate e tritate grossolanamente, mentre nell'altra ho sostituito il limone con 30 g di cacao… consigliatissime entrambe!

lunedì 4 agosto 2014

Made with Love


Per la realizzazione di questa decorazione da parete vi occorre un bastone di circa 15 cm di lunghezza e con un diametro di 1,5 cm, il mio è un pezzo di legno recuperato in spiaggia che ho provveduto a levigare leggermente. 
Con un filo di ferro di circa 50 cm e con l’aiuto di pinze a punta tonda fate la scritta "Love" facendo un cerchietto all’inizio e alla fine della parola. Rivestite la scritta con del cotone o lana colorata e passate poi della vernice per fissare meglio la lana sul filo di ferro … oppure decoratela come suggerisce la vostra fantasia. 
A questo punto arrotolate due fili di ferro della lunghezza di 10 cm ai due lati del bastoncino facendo due cerchietti alle estremità, uno servirà ad unire il bastoncino alla scritta "Love" e l’altro a far passare il nastro per poter appendere la decorazione. 
Prendete poi altri due fili di ferro di 4 cm e alle estremità fate due gancetti, fate passare un gancio nel cerchietto della scritta e uno nel cerchietto del bastoncino, avrete in questo modo unito la scritta al bastoncino. 
Infine passate del nastro colorato nei cerchietti posti sulla parte superiore del bastoncino, così potrete appendere la vostra decorazione alla parete.