sabato 6 giugno 2015

Sinapsi


Ad un certo punto, quasi ogni sera, sono sul bus numero 27 che mi riporta a casa. Sono i trenta minuti della giornata in cui posso rilassarmi, per un istante tutto il mondo si ferma.
Mi piacciono alcuni conducenti che attendono che le persone siano sedute prima di continuare  a guidare e quelli che si salutano l'un l'altro con un segnale di luci che simboleggia amicizia.
L'autobus delle 19.30 è stranamente silenzioso ma la gente che lo vive riesce, attraverso i gesti più elementari,  a dire più che con mille parole, racconta come è stata la propria giornata, com'è andato il lavoro, ed è allora che imparo ad apprezzare il silenzio e a dare alle parole un valore diverso.
Delle volte mi piace pensare che io possa leggere le persone, percepire le sensazioni ed i pensieri. Guardo nei loro occhi stanchi, riflessivi, altre volte soddisfatti e sereni fino ad arrivare giù nel profondo della loro anima. Mi ricordo così che siamo unici, ciascuno a prorio modo bello.  
Mi piacciono le persone che frequentano l'autobus, mi piace ascoltare le loro storie, i volti diventano familiari, impari i loro orari, le fermate di salita e discesa, ti preoccupi e senti la mancanza se non li vedi per un po'. 
Mi diverte osservare chi sbircia per controllare se c'è un posto a sedere, ci sediamo accanto ad estranei. Ci sediamo in silenzio. Nessuno dice una parola. Nessuno ha il coraggio di fare la prima mossa. E' strano vivere in una città dove non si parla alla persona seduta accanto a noi, perché si ha paura e si pensa a  quanto sia diversa. Da adolscente ero abbastanza timida e uno dei problemi più importanti era dove puntare lo sguardo una volta salita sul bus, non poteva esserci imbarazzo più grande. Con la borsa occupavo il sedile accanto a me, ma dopo un po' di tempo ho cominciato a pensare alle persone che avrei potuto conoscere. Non si sa mai chi si può incontrare! Potremmo scoprire che chi ci sta accanto non è poi così tanto diverso da noi, che anche l'estraneo ha una sua storia individuale altrettanto importante, che vorrebbe raccontare e sentirsi dire che è tutto ok... e non è forse questo quello che tutti vogliamo?
Questa decorazione da parete interamente fatta con porcellana fredda è stata ispirata dalla donna che quasi tutte le sere mi siede di fronte sull'autobus.