venerdì 27 novembre 2015

Confettura di mele cotogne e zenzero


Un ottimo metodo per smaltire gli eccessi di frutta di stagione è quello di preparare delle ottime marmellate e confetture. La mela cotogna veniva utilizzata dagli antichi greci, come rituale di offerta ai matrimoni perché considerata frutto sacro a Venere. Oggi, purtroppo, non gode della stessa fortuna essendo un frutto dimenticato e quasi introvabile. Tuttavia, se siete fortunati e disponete di mele cotogne, vale la pena provare almeno una volta nella vita questa confettura dal sapore insolito e persistente che darà una sferzata di energia alla vostra colazione.

Il procedimento è molto semplice. Spazzolate le mele cotogne per eliminare tutta la peluria, lavatele molto bene e, dopo aver eliminato semi e torsolo, pesate i frutti (questo consentirà di mettere la giusta quantità di zucchero, ovvero 400 g per ogni kg di frutta). Tagliatele a pezzettini e mettetele in una pentola coperte di acqua. Lasciate cuocere finché saranno morbide, a questo punto frullate la frutta, aggiungete lo zucchero, lo zenzero fresco grattugiato e ponete nuovamente sul fuoco. Essendo dei frutti molto ricchi di pectina la confettura impiegherà pochissimo tempo ad addensarsi raggiungendo ben presto un’ottima consistenza cremosa.
Infine, togliete la marmellata dal fuoco e riempite dei vasetti di vetro, precedentemente sterilizzati, chiudeteli e fateli raffreddare a testa in giù.
Il connubio tra mela cotogna e zenzero risulta un vero portento. Più che una confettura è una vera e propria medicina adatta a prevenire ed alleviare il raffreddore e i classici malanni autunnali ed invernali.
Le popolazioni asiatiche da millenni utilizzano lo zenzero per combattere raffreddore e febbre, infatti stimolando il sistema immunitario agisce come analgesico ed antidolorifico contro tosse e catarro. Inoltre l'azione riscaldante dello zenzero aiuta ad eliminare il muco dalle vie respiratorie. Grazie alle sue spiccate proprietà antinfiammatorie, allevia il mal di testa, riduce efficacemente i dolori articolari e muscolari ed allevia le infiammazioni di stomaco ed esofago.
Tra i malanni stagionali vi è anche la gastroenterite virale, un'infezione intestinale caratterizzata da diarrea acquosa, crampi addominali, nausea o vomito e a volte febbre. La principale qualità della mela cotogna è la ricchezza di pectina, una fibra alimentare solubile, con proprietà addensanti e stabilizzanti. Pertanto, vantando proprietà antinfiammatorie è una grande alleata dell'apparato digerente e può aiutare in caso di infezioni gastrointestinali.



lunedì 16 novembre 2015

Ballata del mare salato




Marsaxlokk è un tradizionale villaggio di pescatori nella regione sud orientale di Malta. Il nome, secondo alcuni, sarebbe legato al vento di scirocco che soffia dal Sahara, secondo altri, significherebbe porto a sud-est e deriverebbe da marsa che significa porto e xlokk che è la parola locale per sud-est .
 
Kalkara è un piccolo villaggio nella regione sud-orientale di Malta. Il nome deriva dalla parola latina calce poichè si pensa che vi fosse un forno di calce presente in quella zona sin dall'epoca romana.
 
Bormla chiamata anche Cospicua è la più grande delle tre città - Cospicua, Birgu, Senglea - con le quali si forma Cottonera un'area all'interno del Grand Harbour ad est della capitale La Valletta. Il nome Maltese Bormla deriva dal suo antico nome fenicio di Burmula, che significa un posto più alto rispetto alle aree circostanti.


San Pawl il-Baħar, Baia di San Paolo in italiano, è una città nella regione settentrionale di Malta. Il nome si riferisce al naufragio di San Paolo. Secondo la bibbia, San Paolo, nel suo viaggio da Cesarea a Roma, naufragò su un'isola che molti studiosi hanno identificato con Malta.


L'isola di Għawdex, in italiano Gozo, è situata a nord-ovest di Malta ed è la seconda più grande dell'arcipelago delle Isole Calipsee.
L'isola è stata a lungo associata con Ogigia, l'isola della ninfa Calypso descitta nell'Odissea di Omero. In questa storia, Calypso, in possesso di grandi poteri soprannaturali e innamorata di Ulisse, lo tiene prigioniero per un certo numero di anni, fino a quando finalmente lo libera per continuare il suo viaggio verso casa.
Nella zona di Dwejra si può ammirare la maestosa Tieqa Żerqa o Azure window si tratta di un arco in pietra naturale alto 50 m, formatosi milioni di anni fa, a seguito del crollo di una cava di calcare e grazie all'azione erosiva del mare. 
 
Il-Ġebla tal-Ġeneral, la Rocca del Generale è un massiccio scoglio di calcare alto 60 m compreso nell'arcipelago delle Isole Calipsee. I Cavalieri Ospitalieri scoprirono sulla sommità della Rocca un fungo con proprità benefiche, impiegato dai medici dell'epoca come rimedio emostatico per le ferite e come cura per la dissenteria. Probabilmente da questa particolare pianta deriva il nome inglese della rocca, Fungus Rock.

Kemmuna, Comino è compresa nell'arcipelago delle Isole Calipsee, il suo nome, secondo alcuni, deriverebbe dal cumino, una delle poche piante che un tempo riusciva a crescere sul suolo arido. Secondo altre fonti, invece, deriverebbe dall'arabo kimeni, che vuol dire adiacente, data la sua posizione fra Malta e Gozo.
Tra Comino e Cominotto si trova Bejn il-kmiemen la Blue Lagoon, una piccola baia con una meravigliosa acqua di un profondo colore blu.


domenica 1 novembre 2015

Għadam



Malta è una piccola isola nel cuore del Mar Mediterraneo e durante la festa religiosa celebrata il 2 novembre è viva l'usanza di pulire e adornare con fiori le tombe dei propri cari defunti.  Per commemorarli è consuetudine preparare "Le ossa dei morti" o "l-għadam tal-mejtin",  tipici biscotti maltesi dalle umili origini, che è possibile trovare in tutto il paese per tutto il mese di novembre e per questo motivo spesso chiamati anche "ossa di novembre".
La particolarità di questi biscotti è nella loro forma: un "osso" di pasta frolla anatomicamente perfetto, con un "midollo" di mandorla e spezie che rappresenta una perfetta unione fra la cultura mediterranea e quella araba, ricoperto con glassa che rappresenta la "polvere del cimitero".

Gli ingredienti per 18 ossa dei morti

per l'osso:
2 tuorli d'uovo
150 g di zucchero
100 g di burro
500 g di farina
buccia grattugiata di un limone
acqua (se necessario)


per il midollo:
200 g di mandorle
200 g di zucchero
un albume d'uovo
buccia grattugiata di un limone
buccia grattugiata di un'arancia
cannella
cardamomo
chiodi di garofano


per la polvere del cimitero:
150 g di zucchero
un albume
succo di limone

In una ciotola mettete la farina, lo zucchero, i tuorli, il burro, la scorza grattugiata di un limone e cominciate ad impastare, aggiungete dell'acqua se l'impasto risulta poco elastico. Quando tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati, coprite con un canovaccio e lasciate riposare.
Nel frattempo preparate l'impasto per il midollo, frullate le mandorle con lo zucchero, aggiungete la buccia grattugiata di un limone, di un'arancia, tutte le spezie e un albume, lavorate gli ingredienti con cura fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Dividete gli impasti in porzioni (io ho ricavato 18 porzioni da 50 g per l'osso e 25 g per il midollo), stendete la pasta frolla in un rettangolo di circa 8 cm, praticate un taglio alle estremità (come in foto), nel mezzo ponete un cilindro di midollo ed avvolgete chiudendo bene il biscotto. Arrotolate i lembi delle estremità cercando di dare al biscotto la caratteristica forma di osso.
Ponete i biscotti in frigo per un paio di ore, questo consentirà ai biscotti di conservare la propria forma durante la cottura.
Trascorso questo tempo accendete il forno a 170° e fate cuocere per 15 minuti.
Quando i biscotti saranno raffreddati, preparate la polvere del cimitero. Montate a neve l'albume, aggiungete lo zucchero a velo e qualche goccia di limone, mescolate e decorate ciascun biscotto.
I bambini saranno entusiasti nel poter sgranocchiare questi biscotti per Halloween, i più grandi, invece, potranno dedicare un dolce pensiero e lenire la tristezza del ricordo dei cari.